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Lanciata la campagna Piccolo Punto Rosso

15 Gennaio 2016

E' stata lanciata un'eccezionale campagna di divulgazione che permetterà al pubblico di seguire gli scienziati di tutto il mondo nella loro ricerca di un esopianeta simile alla Terra vicino alla stella più vicina a noi, Proxima Centauri. La campagna osservativa si svolgerà tra Gennaio e Aprile 2016 e sarà accompagnata da post su blog e aggiornamenti sui social media. Nessuno sa quale sarà l'esito. Nei mesi successivi alle osservazioni, gli scienziati analizzeranno i dati e sottoporranno i risultati ad una rivista specializzata per la valutazione.

A una distanza di appena 4,2 anni luce dal Sole, e situata nella costellazione del Centauro, Proxima Centauri è la stella più vicina al Sole che si conosca. Osservazioni precedenti hanno fornito allettanti, ma deboli indizi di una piccola compagna orbitante intorno a questa stella nana rossa, ma questa nuova campagna farà una ricerca più sensibile alle oscillazioni significative nel moto orbitale della stella nana che potrebbe rivelare la presenza di un pianeta orbitante simile alla Terra

Le osservazioni verranno fatte con HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher), collegato al telescopio di 3,6-metri dell'ESO all'Osservatorio di La Silla. I dati di HARPS saranno completati da immagini prese con una selezione di telescopi robotici situati in tutto il mondo [1].

I telescopi, tra cui BOOTES (Burst Optical Observer and Transient Exploring System) e LCOGT (Las Cumbres Observatory Global Telescope Network), supporteranno la ricerca misurando la brillanza di Proxima Centauri ogni notte durante i due mesi e mezzo di durata del progetto. Queste osservazioni aiuteranno gli astronomi a determinare se qualcuna delle oscillazioni osservate nel moto della stella sia causata da peculiarità nella sua superficie turbolenta o da un pianeta orbitante.

Una volta che i dati saranno stati raccolti dai vari telescopi, gli astronomi potranno iniziare la loro analisi. Nei mesi successivi, i loro metodi di ricerca e le loro conclusioni saranno descritti in un articolo che verrà sottoposto ad una rivista scientifica specializzata. Quando la comunità scientifica avrà validato la ricerca, i risultati saranno pubblicati, concludendo un lungo e significativo programma di ricerca scientifica.

Oltre a seguire le osservazioni non appena arrivano, la campagna di divulgazione Piccolo Punto Rosso [2] dà al pubblico l'opportunità di vedere come si fa scienza negli osservatori moderni, e come gruppi di astronomi con diverse specializzazioni lavorano insieme per raccogliere, analizzare ed interpretare dati, che possono o meno essere in grado di confermare la presenza di un pianeta simile alla Terra in orbita nelle nostre vicinanze.

“Ci stiamo assumendo il rischio di coinvolgere il pubblico prima di sapere cosa ci diranno le osservazioni — non possiamo analizzare i dati e trarre conclusioni in tempo reale. Una volta che avremo pubblicato l'articolo che riassume le scoperte è del tutto possibile che dovremo dire che non siamo stati in grado di trovare evidenze della presenza di un pianeta simile alla Terra intorno a Proxima Centauri. Ma il fatto che possiamo cercare oggetti così piccoli con tale estrema precisione è semplicemente sbalorditivo, ha detto il coordinatore del progetto, Guillem Anglada-Escude.

Vogliamo condividere l'eccitazione della ricerca con la gente e mostrare loro come la scienza lavora dietro le quinte, il processo empirico e i continui sforzi necessari per le scoperte di cui la gente sente parlare ai notiziari. Facendo questo, speriamo di spingere più persone verso temi di STEM [3] e di scienza in generale,” ha aggiunto Guillem.

La campagna di divulgazione Piccolo Punto Rosso illuminerà il lato spesso nascosto della caccia ai pianeti con articoli di fondo e attraverso i social media. E' prevista una vivace rete di post su blog su molti argomenti — incluse le tecniche di caccia ai pianeti, il telescopio dell'ESO E-ELT (European Extremely Large Telescope), e la vita delle stelle — scritti da astronomi, scienziati ed ingegneri degli osservatori coinvolti, ed anche da scrittori scientifici, osservatori e altri esperti del campo.

Ci saranno aggiornamenti giornalieri sui social media, per informare il pubblico su come stanno andando le osservazioni e su ogni evento che abbia luogo in uno dei tre osservatori coinvolti. Per ricevere gli aggiornamenti, le persone sono invitate a seguire l'account Twitter Pale Red Dot e l'hashtag #PaleRedDot.

Il nome della campagna è ispirato alla famosa immagine della Terra “piccolo punto blu”, presa nel 1990 da Voyager 1 sulla sua strada verso lo spazio interstellare. La frase fu usata in seguito da Carl Sagan per il suo componimento, Pale Blue Dot: A Vision of the Human Future in Space. Poiché Proxima Centauri è una stella nana rossa, gli astronomi si aspettano che un esopianeta che le orbiti intorno appaia più rosso. Allo stesso tempo, proprio come l'immagine della Terra presa dal Voyager è stata una conquista importante per l'umanità, trovare un pianeta simile alla Terra intorno alla stella più vicina a noi sarebbe un altro passo avanti per rispondere alla  domanda piu' grande di tutta l'umanità: siamo soli?

La campagna Piccolo Punto Rosso inizierà seriamente il 15 Gennaio 2016 con osservazioni che inizieranno appena tre giorni dopo dall'osservatorio dell'ESO di La Silla, situato al confine del deserto cileno di Atacama, e continueranno fino alla prima settimana di Aprile. Ci si aspetta che tutti i dati scientifici ottenuti come parte del progetto diventino disponibili per essere utilizzati da tutti nel tardo 2016.

Note

[1] La squadra di astronomi che dirigerà le osservazioni e la campagna divulgativa è composta da: Guillem Anglada-Escude, Gavin Coleman, John Strachan (Queen Mary University of London, Regno Unito), James Jenkins  (Universidad de Chile, Cile), Cristina Rodriguez-Lopez, Zaira M. Berdinas, Pedro J. Amado (Instituto de Astrofisica de Andalucia/CSIC), Julien Morin (Universite de Montpellier, Francia), Mikko Tuomi (Centre for Astrophysics Research/University of Hertfordshire, Regno Unito), Yiannis Tsapras (Heidelberg/LCOGT, Astronomisches Rechen-Institut – Heidelberg & LCOGT) e Christopher J. Marvin (University of Goettingen).

[2] La campagna di divulgazione è coordinata dalla squadra del progetto con il supporto del dipartimento di divulgazione dell'ESO, della Queen Mary University of London, dell'Instituto de Astrofisica de Andalucia/CSIC,dell' Universite de Montpellier, della University of Goettingen, della Universidad de Chile and Las Cumbres Observatory Global Telescope Network.

[3] STEM, Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica.

Ulteriori informazioni

L'ESO (European Southern Observatory, o Osservatorio Australe Europeo) è la principale organizzazione intergovernativa di Astronomia in Europa e l'osservatorio astronomico più produttivo al mondo. È sostenuto da 16 paesi: Austria, Belgio, Brasile, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, e Svizzera, oltre al paese che ospita l'ESO, il Cile. L'ESO svolge un ambizioso programma che si concentra sulla progettazione, costruzione e gestione di potenti strumenti astronomici da terra che consentano agli astronomi di realizzare importanti scoperte scientifiche. L'ESO ha anche un ruolo di punta nel promuovere e organizzare la cooperazione nella ricerca astronomica. L'ESO gestisce tre siti osservativi unici al mondo in Cile: La Silla, Paranal e Chajnantor. Sul Paranal, l'ESO gestisce il Very Large Telescope, osservatorio astronomico d'avanguardia nella banda visibile e due telescopi per survey. VISTA, il più grande telescopio per survey al mondo, lavora nella banda infrarossa mentre il VST (VLT Survey Telescope) è il più grande telescopio progettato appositamente per produrre survey del cielo in luce visibile. L'ESO è il partner principale di ALMA, il più grande progetto astronomico esistente. E sul Cerro Armazones, vicino al Paranal, l'ESO sta costruendo l'European Extremely Large Telescope o E-ELT (significa Telescopio Europeo Estremamente Grande), un telescopio da 39 metri che diventerà "il più grande occhio del mondo rivolto al cielo".

LCOGT (Las Cumbres Observatory Global Telescope Network) è un insieme integrato di telescopi robotici, distribuiti in tutto il mondo. La rete attualmente include due telescopi da 2 metri, posti alle Hawaii e nell'Australia dell'est, nove telescopi da 1 metro, posti in Cile, Sud Africa, Australia dell'est, e Texas, e tre telescopi da 0,4 metri, posti in Cile e nelle Isole Canarie. LCOGT, Inc. (Las Cumbres Observatory Global Telescope Network) è un'organizzazione non-profit 501(c)(3), che costruisce e gestisce una rete di telescopi robotici professionali, dislocata nel mondo, per la scienza e l'educazione. Gli utenti includono astronomi professionisti, ragazzi di scuola e membri del pubblico interessati. LCOGT ha lo mira di essere un'organizzazione scientifica di classe mondiale, consentendo a una nuova generazione di giovani di esplorare il processo della scienza e del pensiero scientifico, attraverso l'astronomia pratica. Gli utenti professionisti includono membri della collaborazione scientifica LCOGT, un gruppo di istituzioni che ci hanno aiutato a costruire la nostra rete.

BOOTES (Burst Optical Observer and Transient Exploring System) è iniziato nel 1998 come una collaborazione Spagnola-Ceca dedicata allo studio dell'emissione ottica dai GRBs (gamma-ray bursts) che si verificano nell'Universo.

Le prime due stazioni di BOOTES si trovavano in Spagna e includevano telescopi robotici di medie dimensioni con camere CCD al fuoco Cassegrain e anche camere a tutto cielo, con entrambe le stazioni separate da 240 chilometri. La prima stazione osservativa (BOOTES-1) si trova a ESAt (INTA-CEDEA) in Mazagón (Huelva) e la prima luce è stata ottenuta nel Luglio del 1998. La seconda stazione osservativa (BOOTES-2) si trova a La Mayora (CSIC) a Málaga ed è pienamente operativa da Luglio 2001. Nel 2009 BOOTES si è estesa all'estero, con la terza stazione (BOOTES-3) installata in Blenheim (South Island, Nuova Zelanda) come risultato di una collaborazione con molte istituzioni della Nuova Zelanda. La quarta stazione (BOOTES-4) è stata dislocata nel 2012 al Lijiang Astronomical Observatory (Kunming, Cina).

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