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I telescopi dell’ESO osservano il millesimo lampo gamma del satellite Swift

06 Novembre 2015

Il 27 ottobre 2015, alle 22:40 (GMT), il satellite Swift di NASA/ASI/UKSA ha scoperto il suo millesimo lampo gamma (o GRB, dall’inglese gamma-ray burst). Successivamente, questo evento cruciale è stato osservato e misurato dai telescopi dell’ESO presso l’Osservatorio di La Silla al Paranal, nel Nord del Cile, che hanno svelato come questo lampo gamma fosse un oggetto particolarmente interessante.

I lampi gamma sono intensi lampi di raggi gamma che si verificano in maniera casuale nell’Universo distante. Si pensa che siano causati da un’esplosione stellare estremamente energetica e che segnalino la nascita di un nuovo buco nero.

Swift si occupa di ispezionare il cielo per catturare questi eventi misteriosi e affascinanti. Dopo essere stato in allerta per più di dieci anni, il satellite ha ora scoperto il suo millesimo GRB. GRB 151027B è avvenuto il 27 ottobre del 2015, in direzione della costellazione di Eridano [1].

I telescopi dell’ESO vantano una lunga tradizione di successi per quanto riguarda le osservazioni di follow-up di eventi di GRB (eso0318 e eso0533) e questo traguardo non è stato un’eccezione. GROND (Gamma-Ray Burst Optical/Near-Infrared Detector), montato sul telescopio da 2,2 metri dell’MPG/ESO all’Osservatorio di La Silla, e lo spettrografo X-shooter, installato sul VLT (Very Large Telescope) all’Osservatorio dell’ESO al Paranal, hanno iniziato le osservazioni non appena il lampo gamma è diventato visibile dal Cile — circa cinque ore dopo la sua rilevazione [2].

Lo spettrografo X-shooter divide la debole luce fugace dei lampi gamma nelle sue componenti cromatiche ed è, perciò, uno degli strumenti più potenti che esistono per investigarne la natura. Da quando X-shooter è entrato in funzione, più della metà di tutte le misurazioni della distanza di lampi gamma sono state effettuate con questo strumento.

Le osservazioni dell’ESO hanno svelato che l’esplosione di GRB 151027B si è verificata quando l’Universo aveva soltanto 1,5 miliardi di anni (il 10% della sua età attuale) e la sua luce ha viaggiato per 12,3 miliardi di anni prima di raggiungere la Terra. Questo risultato è stato annunciato soltanto tre ore dopo aver ottenuto i dati e otto ore dopo la prima rilevazione del lampo gamma da parte di Swift. Ulteriori analisi hanno anche permesso agli astronomi di scoprire che la galassia in cui è avvenuto GRB 151027B presenta un’inusuale abbondanza elevata di elementi chimici più pesanti.

Questi risultati affascinanti provenienti da GRB 151027B dimostrano il successo della collaborazione tra la missione Swift e i telescopi dell’ESO, che hanno fornito osservazioni di follow-up cruciali per centinaia di lampi gamma. Gli strumenti X-shooter e GROND hanno osservato regolarmente questi eventi sfuggenti dal deserto di Atacama a partire, rispettivamente, dal 2009 e dal 2007, fornendo informazioni preziose sulle esplosioni più potenti dell’Universo.

Note

[1] Il numero indica la data e la lettera “B” indica che è stato il secondo dei due lampi gamma rilevati quel giorno.

[2] La collaborazione X-shooter/GRB è composta da: L.A. Antonelli (INAF/OA Roma), M. Arabsalmani (ESO), Z. Cano (Univ. dell'Islanda), L. Christensen (DARK/NBI Copenhagen), S. Covino (INAF/OA Brera), A. De Cia (ESO), P. D'Avanzo (INAF/OA Brera), V. D'Elia (INAF/OA Roma e ASI/ASDC), F. Fiore (INAF/OA Roma), H. Flores (Osservatorio di Parigi/GEPI), M. Friis (Univ. dell'Islanda), J. P. U. Fynbo (DARK/NBI Copenhagen), P. Goldoni (APC/Irfu - CEA), A. Gomboc (Univ. di Nova Gorica), P. Groot (Nijmegen), O. E. Hartoog (Amsterdam), F. Hammer (Osservatorio di Parigi/GEPI), J. Hjorth (DARK/NBI Copenhagen), P. Jakobsson (Univ. Iceland), J. Japelj (INAF/OA Trieste), L. Kaper (API/Amsterdam), T. Krühler (MPE, Munich), C. Ledoux (ESO, Santiago), A. J. Levan (Univ. di Warwick), G. Leloudas (Weizmann e DARK/NBI Copenhagen), E. Maiorano (INAF/IASF Bologna), D. Malesani (DARK/NBI Copenhagen), A. Melandri (INAF/OA Brera), B. Milvang-Jensen (DARK/NBI Copenhagen), P. Møller (ESO), E. Palazzi (INAF/IASF Bologna), D. A. Perley (DARK/NBI Copenhagen), E. Pian (SNS Pisa), S. Piranomonte (INAF/OA Roma), G. Pugliese (API/Amsterdam), R. Sánchez-Ramírez (IAA-CSIC, Granada), S. Savaglio (Università della Calabria), P. Schady (MPE), J. Schaye (Leiden), S. Schulze (Pontificia Università Cattolica del Cile e MAS), J. Selsing (DARK/NBI Copenhagen), J. Sollerman (OKC Stockholm), M. Sparre (MPA, Heidelberg), G. Tagliaferri (INAF/OA Brera), N. R. Tanvir (Univ. di Leicester), C. C. Thöne (IAA-CSIC, Granada), A. de Ugarte Postigo (IAA-CSIC Granada), S. D. Vergani (CNRS, Paris Obs./GEPI), P. M. Vreeswijk (WIS), D. J. Watson (DARK/NBI Copenhagen), K. Wiersema (Univ. di Leicester), R. A. M. J. Wijers (API/Amsterdam) e D. Xu (NAOC, Beijing).

La collaborazione GROND è composta da: P. Afonso (American River College), J. Bolmer (MPE), C. Delvaux (MPE), J. Elliott (CfA), R. Filgas (Università Tecnica di Praga), J. Graham (MPE), J. Greiner (MPE), D.A. Kann (TLS Tautenburg), S. Klose (TLS Tautenburg), F. Knust (MPE), T. Krühler (MPE), A. Nicuesa Guelbenzu (TLS Tautenburg), P. Schady (MPE), S. Schmidl (TLS Tautenburg), T. Schweyer (MPE), M. Tanga (MPE), K. Varela (MPE) e P. Wiseman (MPE).

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Immagini

Immagine del lampo gamma GRB 151027B catturata da GROND
Immagine del lampo gamma GRB 151027B catturata da GROND